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Dietro un anno di sport!

Lorenzo De Angelis 4E

 

Tutto comincia ad inizio anno, con i primi incontri al gruppo sportivo, qualunque sport esso riguardi. Si comincia a confrontarsi con altri studenti del nostro istituto di varie eta in discipline che non pratichiamo nella nostra vita di sempre.
Si fa sport e si fa gruppo senza neanche rendersene conto, soprattutto grazie a raduni organizzati nei periodi “leggeri” dell’anno, prima di Natale e verso gli ultimi giorni di scuola. Momenti in cui alcuni studenti mostrano agli altri quello che loro hanno deciso di fare in piu durante l’anno: dal calcetto alla pallavolo, dalla danza al basket…
Dopo il giro di boa si comincia la preparazione per un confronto leggermente piu impegnativo: e il momento di sfidare le altre scuole. Bisogna preparare in pochi mesi una squadra formata da ragazzi  non abituati a giocare insieme, ma che ce la metteranno tutta per portare il proprio liceo alla vittoria; una vittoria che per qualcuno ha poco valore, ma che in quel momento conta tantissimo!
Ottimi i risultati del nostro istituto in svariate discipline: punta di diamante il nuoto, con la squadra femminile juniores piazzatasi al secondo posto nella classifica regionale, e con le allieve (Samantha Ferrari, Nikita Ricci, Ilaria Zigrossi, Katia Colasanti, Simona Discendenti e Martina Coletta) campionesse del Lazio, che disputeranno le finali nazionali a Lignano Sabbiadoro, trainate da  Samantha, la campionessa nei 50 m farfalla. Brilla anche il calcio, con i nostri allievi che disputeranno la finale regionale a Latina il 23 maggio. Campioni provinciali invece nel calcio a 5 e nella pallavolo femminile juniores. Medaglia d’oro inoltre per Antonio Lo Quercio sui 1000 m e sulla corsa campestre per quanto riguarda l’atletica. Da non sottovalutare le altre discipline come il calcio a 5 femminile, il ping-pong, la pesca sportiva e il beach volley. Proprio quest’ultimo ci ha visto protagonisti indiscussi negli ultimi anni, in attesa dei risultati del 4 giugno.
Eccitante poi il momento del confronto tra classe e classe, con match che magari sono di livello tecnico bassino, ma non dobbiamo sottovalutare la buona volonta, che in queste partite la fa da padrone, avvicinandoci ancora di piu a quelle attivita che non siamo abituati a praticare.
Il tutto si conclude in una vera e propria festa, che con la disputa delle finali porta tutto il liceo a ritrovarsi in palestra a staccarsi da quella scuola che e stata vissuta per quasi tutto l’anno dietro a un banco, e a scoprire il suo lato divertente, quello di confronto, a volte di scontro, ma comunque di incontro con nostri coetanei, compagni che forse altrimenti neanche conosceremmo, data la divisione netta tra sedi.
Vi prego di non chiamarli piu giorni persi… non sottovalutiamo l’importanza dello sport!

Cronaca di una gara scolastica nazionale
di Samantha Ferrari 2 F

 

Mi chiamo Samantha Ferrari, sono una ragazza di 15 anni e frequento il Liceo Scientifico di Ronciglione.
Nel mio istituto si effettuano ogni anno le qualificazioni per i giochi della gioventu nelle varie discipline sportive (pallavolo, atletica, calcio, nuoto).
Quest’anno il professore di educazione fisica, Orlando Mattei, ha convocato alcuni studenti, tra cui io, domandandoci a quale di queste discipline volevamo partecipare, per la qualificazione dei campionati regionali.
Sono stata molto felice di fare per la prima volta le gare nell’ambito scolastico, nella disciplina nella quale sono piu preparata: il Nuoto. E’ una sport che amo molto e da qualche anno ho iniziato ad allenarmi quotidianamente ed e stato questo impegno che mi ha permesso di ottenere volta per volta dei risultati migliori, fino ad arrivare a partecipare a gare di livello nazionale, tra cui quelle alle quali ho partecipato in rappresentanza della scuola.
La prima fase dei campionati studenteschi e iniziata con le gare Provinciali, poi le Regionali: in entrambe sono salita nel gradino piu alto del podio nella specialita da me preferita, i 50 metri Delfino.
C’erano ragazzi di tutta la regione Lazio gia dal 1°torneo, percio il clima e stato fin dall’inizio molto competitivo anche perche i rappresentanti della Fin (Federazione Italiana Nuoto) dovevano selezionare le atlete che avrebbero partecipato ai campionati italiani studenteschi di nuoto a Lignano Sabbiadoro.
Ho gareggiato ed ho vinto con un tempo che non mi aspettavo, mi sono aggiudicata la convocazione per i campionati italiani ed ero l’unica studentessa che rappresentava il liceo scientifico Meucci di Ronciglione .
E’ stato emozionante, in particolar modo rappresentare la mia regione soltanto con altre due ragazze che si erano
qualificate in altre specialita, poi mi hanno consegnato una bellissima tuta di colore bianco-azzurro e una maglietta con la scritta Lazio.
Il giorno 20 settembre siamo partite con il treno dalla stazione Termini, non conoscevo le ragazze, non sapevo se erano simpatiche o no, ma penso che anche loro erano nella mia stessa condizione. In realta e’ stato semplice fare amicizia perche ci siamo sedute vicine sul treno, nei posti gia assegnati dai professori di educazione fisica.
Abbiamo fatto un viaggio di 7 ore, mi sono divertita da morire, non ci siamo rese conto delle tante ore trascorse sul treno.
Arrivate al villaggio “GETUR”a Lignano Sabbiadoro non vedevamo l’ora di andare nella nostra camera perche eravamo molto stanche.
Il villaggio, che in quei giorni ha ospitato i migliori atleti di tutta l’Italia nelle varie discipline, era enorme, come una citta e si affacciava su una meravigliosa spiaggia sul mare Adriatico.
Siamo entrate nella nostra camera ed abbiamo iniziato a fare salti di gioia e a tirarci i cuscini che c’erano sopra i letti.
Poi era arrivata l’ora di andare a dormire perche il giorno dopo avevamo le gare e quindi dovevamo riposarci.
La mattina dopo ci siamo svegliate presto per fare colazione e poi siamo andate in piscina per riscaldarci in vasca, in seguito era arrivato il momento della chiamata per avvicinarci al trampolino; qui iniziava a salire l’ansia e la paura, perche avevo un’enorme responsabilita: rappresentare la mia scuola.
Lo speacker mi ha chiamato presentando la batteria, mi sono tuffata ed ho dato tutta me stessa. Ero un po’ fuori allenamento, ma ho conquistato comunque l’accesso alla finale del giorno dopo.
Nel pomeriggio c’era la cerimonia di apertura dei Campionati Italiani Studenteschi nel Palazzetto dello Sport del villaggio” Getur “: un grande spettacolo, con una meravigliosa sfilata di ragazzi di tutte le regioni d’Italia: ballavano, pattinavano erano tutti veramente bravi e ci fecero rimanere tutti a bocca aperta; poi abbiamo avuto l’onore della presenza del nostro Ministro della Pubblica Istruzione l’Onorevole Giuseppe Fioroni., il quale fin un bel discorso ha detto che l’attivita motoria e un valore educativo per la formazione dell’individuo e che bisogna festeggiare le vittorie ma accettare anche le sconfitte, poiche e da queste che ognuno di noi deve partire per poi raggiungere gli obiettivi piu ambiziosi nella vita.

E’ stato utile e vantaggioso ascoltarlo anche perche ci ha fatto riflettere.

Dopo siamo andate a cena e poi subito a dormire perche l’indomani avremmo avuto la finale e soltanto le prime sedici atlete sarebbero state classificate.

In gara ho dato l’anima:appena mi sono tuffata gia mi sono ritrovata alla fine della vasca; ho migliorato il mio tempo e mi sono classificata terza della mia eta e decima nella categoria che comprendeva l’anno 1991-1992.

Sono stata molto entusiasta e soddisfatta del mio risultato.La sera ci siamo divertite tantissimo, era stata organizzata la discoteca al centro della piazza, abbiamo ballato fino a tardi ed abbiamo conosciuto altri ragazzi molto simpatici.

Per noi le gare si erano concluse, infatti la domenica mattina del 23 Settembre abbiamo preso il treno delle 7.30 per ritornare ognuno nel proprio paese.

C’e’ stata un po’ di malinconia in me, perche avevo trascorso dei giorni indimenticabili insieme a queste altre due ragazze; tra momenti di gioco e di impegno, tra passeggiate in riva al mare e gare in piscina; ma purtroppo era terminato tutto cio.

Questo magnifico viaggio sportivo realizzato dalla scuola lo portero sempre nel mio cuore e faro tesoro di questa esperienza.

E’servito come esempio per gli altri che verranno  e spero che ognuno di voi lo possa raccontare come lo sto facendo ora io.

 

 

 

Sport - La violenza negli stadi e la voglia di cambiare
Martina Castellani 4 C

Rumori assordanti di proiettili volanti o bombe carta, grida contro le forze dell’ordine, fumo, lacrimogeni che volano sulla gente, qualcuno che cade ferito, un uomo che muore, un poliziotto che stava svolgendo solo il suo lavoro, il suo funerale nella chiesa dove si stava celebrando contemporaneamente una festa religiosa, le lacrime della sua famiglia, di sua moglie che chiede il perche di questa violenza, della figlia che con voce tremante si chiede come fara a vivere senza di lui, a vivere senza quell’uomo a cui lei assomigliava tanto e grida nel suo nome che sara fatta giustizia, e infine suo figlio vestito con la sua divisa da poliziotto e con i suoi “gradi” sul petto. Il dolore regna sovrano in una citta dove qualcosa si era e si e spezzato, qualcosa che ha dato inizio al momento piu buio del calcio italiano, perche e proprio di questo che si sta parlando, di calcio e non di una guerra ingiusta ma solo e soltanto di uno sport che dovrebbe essere un momento di gioia e divertimento, un momento per acclamare i propri miti e non per uccidere uomini che stanno svolgendo il loro lavoro per la sicurezza negli stadi di quelle persone che amano questo sport. In questo mese dopo varie indagini ci sono stati molti arresti anche di minorenni accusati di aver ferito a morte il poliziotto Raciti. Sembra che questa morte non abbia colpito minimamente la mente di tutti quei tifosi che continuano ad organizzare vere e proprie battaglie contro le forze dell’ordine. In vari stadi sono state trovate delle bombe con addirittura le istruzioni per come e addirittura contro chi utilizzarle. Sono stati perfino chiusi gli stadi al pubblico e tutto questo per delle persone che amano la violenza e non lo sport. Ma cos’e veramente la violenza? Cosa c’entra con lo sport? E poi perche non distinguere le due cose? Anche nelle prime pagine dei giornali piu importanti d’ Europa i tifosi del calcio italiano sono stati colpevolizzati per cio che e successo. Bisogna inoltre ricordarsi cosa avvenne qualche anno fa in Inghilterra, quando per colpa degli “Ultras” il calcio fu interrotto; oggi di tutto quell’odio che una volta padroneggiava negli stadi inglesi si ha solo un brutto ricordo che non va dimenticato e soprattutto un segno come risposta alla violenza attuale che va combattuta. Ma allora anche in Italia c’e il bisogno di interrompere il gioco del calcio per un lungo periodo? Oppure c’e bisogno di un cambio di mentalita nella gente? Sicuramente un cambiamento gioverebbe molto al calcio italiano, ma in primo luogo dovrebbero cambiare gli stessi giocatori, gli stessi arbitri e tutti coloro che lavorano in ambito calcistico, sono loro che dovrebbero dare il buon esempio a quei tifosi che rovinano uno sport cosi bello. Infatti, oltre a sentire parlare di risse tra tifosi  molte volte si sente parlare di risse tra i giocatori e gli arbitri, tra gli allenatori delle due squadre avversarie ed alcune volte quando in televisione vanno in onda scene di zuffe accadute in campo sembra quasi il racconto di una barzelletta ma poi, quando il ridere e il divertimento si mutano in odio e razzismo, le lacrime che prima scendevano per il troppo ridere si mutano in lacrime di dolore che nessuno potra cancellare, lacrime indelebili nella storia sia di ogni persona che nella storia del gioco. Allora ognuno dovrebbe gridare ad alta voce il suo “basta” contro queste violenze, perche sembrerebbe quasi che queste risse avvengano solo durante gli incontri di calcio; forse il calcio in Italia e troppo pubblicizzato a differenza degli altri sport? Forse, ma non per questo gli atti violenti che si svolgono in “nome” del calcio vanno perdonati, anzi, per questo devono essere puniti maggiormente degli altri, perche proprio il calcio e il maggiore sport messo in onda e preso come esempio da molti giovani. E allora gridiamo insieme il nostro   BASTA!!!!

 

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